Archistar o “muratore che sa il latino”?

Il ruolo dell’architetto dalle torri di San Gimignano alla cascata urbana

The show must go on, lo spettacolo deve continuare, cantava Freddie Mercury negli anni ’90. Nel tempo della modernità sono i grattacieli l’atto spettacolare che, nella metropoli contemporanea, condensa i virtuosismi della tecnologia e del potere finanziario. Città come New York, Chicago, Pechino, Dubai, Londra o Milano gareggiano tra loro inseguendo il mito della Torre di Babele, creando catalizzatori per il turismo di massa che possano facilmente trasfigurarsi diventando lo sfondo di sfavillanti selfie. Riferendosi ai grattacieli di Manhattan Rem Koolhass, il celebre architetto olandese, nel libro “Delirius New York” afferma: “In questo ramo dell’utopia edilizia, l’architettura non consiste più nell’arte di costruire edifici quanto nella brutale estrusione verso il cielo di qualunque lotto l’imprenditore sia riuscito a mettere insieme”.

Articolo completo si trova nell'edizione 126 del 2021 alle pagine 6-11.

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