La casa-lanterna illumina la notte

Un nido di legno e vetro a Naturno in Val Venosta

L’architetta Sarah Robinson di San Francisco così evoca il nido nel suo libro dal titolo “Nesting”: “Se richiamiamo alla mente ricordi colmi di significato subito ci rendiamo conto di come essi siano legati ad un luogo specifico. Quel luogo evoca una rete di sensazioni: il calore del sole sulla pelle, il profumo della persona amata, il suono della sua voce. L’architettura, attraverso i suoi mezzi unici, crea un rifugio per queste cose, allo stesso tempo tangibili ed effimere”. Un nido può essere un luogo dove si vive o si è vissuto, la casa dove abitano o ci apprestiamo ad andare a vivere. Rimanda alle piccole gioie della vita quotidiana, correlata al senso di comodità, sicurezza, accoglienza e familiarità. In termini architettonici questi concetti possono tradursi in moduli abitativi minimi, piccoli appartamenti, rifugi, bivacchi di montagna o abitazioni che, per il modo in cui sono costruite e posizionate, ci isolano dal caos esterno e offrono un rifugio essenziale.

Articolo completo si trova nell'edizione 130/131 del 2022 alle pagine 106-109.

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