Di chi è la città?

Riflessioni per un manifesto

Il testo mette in evidenza come il movimento modernista sia visto come espressione di un desiderio di astrazione , di novità , di razionalità ed ordine, in cui si assiste ad una centralizzazione dell'autorità e del potere. Tale movimento è visto però, al contempo, come espressione del rifiuto della tradizione e delle emozioni che porta al caos , al disordine e all'irrazionalità nel costruire , portando nell'ideologia dell'abitare a risultati mostruosi. Si espone il ruolo importante che l'architetto deve avere di coordinare i " fatti urbani" all'interno di una "forma".

Articolo completo si trova nell'edizione 23 del 2001 alle pagine 4-5.

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