Leonardo da Vinci, tra il 1490 e il 1492, scrive riguardo l’analogia tra il corpo umano e il corpo della terra: le sue teorie geologiche, in particolare quelle relative ai processi di formazione della terra, ci appaiono moderne, perché considerava la terra un’entità dinamica in perenne mutamento. Leonardo abbandonò l’idea dell’analogia tra vasi sanguigni e vene d’acqua (microcosmo ovvero corpo umano, macrocosmo ovvero corpo della terra), ma non abbandonò mai la concezione della terra viva, in cui si manifestano processi comuni a tutti i sistemi viventi. Per Leonardo, la terra viene continuamente plasmata e trasformata nel corso di lunghi periodi di tempo perché è un organismo vivente.
Editoriale - Terra vivente
Le ossa, la carne e il sangue del pianeta
di Fritjof Capra
Articolo completo si trova nell'edizione 78 del 2012 alle pagine 2 - 3.