Cammini Comuni

Floriana Gammino, Arika Malarby, Laura Pantaleoni, Mattia Lucchetti, Clelia Carbotti

Il concept generale del progetto è quello di creare un quartiere sinergico per persone in difficoltà, che possa offrire loro, in un luogo sicuro ed accogliente, il sostegno necessario per reintegrarsi nella società con una nuova consapevolezza e speranza. Attualmente nell’area di progetto è situato un rudere inutilizzato e degradato che sarà sostituito da un complesso ecosostenibile che comprenderà alloggi temporanei per senzatetto, abitazioni per famiglie in condizioni di difficoltà economica e residenze per anziani, oltre a vari spazi comunitari per incentivare la socializzazione e la collaborazione tra gli abitanti del quartiere e non solo. Il progetto è situato infatti, lungo il pellegrinaggio della Via Francigena e, integrandosi nel territorio vuole identificarsi come punto di accoglienza per i viaggiatori, come centro di aggregazione. Cammini comuni rappresenta un percorso comunitario verso uno stile di vita migliore. Il progetto prevede la creazione di un quartiere costituito da 5 edifici e da spazi aperti pubblici verdi. Il complesso prevede la costruzione di circa 26.000 mc, di cui una parte occupata da alloggi che possono ospitare fino a 80 persone (famiglie e singoli); l’altra parte prevede la realizzazione di locali pubblici per le attività comuni. Per incentivare la formazione di una comunità, il piano terra degli edifici prevede funzioni pubbliche come laboratori didattici, salotti, serre sociale, aree gioco, teatro. Gli alloggi invece sono stati inseriti ai piani superiori.

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L’eco-stazione svolge il ruolo di portale di accoglienza e smistamento degli abitanti del quartiere verso gli alloggi a loro dedicati. Offre inoltre assistenza, supporto psicologico e luoghi per condividere il tempo libero, in cui i diversi soggetti presenti nel lotto possano incontrarsi e socializzare. In essa sono presenti, infatti, gli uffici amministrativi, un’area polifunzionale per la formazione o lo svago, una serra ortofrutticola collegata ad una cucina a servizio della mensa comune. Ogni edificio si affaccia su aree comuni e pubbliche, prevalentemente verdi, e attrezzate per incoraggiare la socialità e la crescita personale e comunitaria.

INFRASTRUTTURE VERDI _ Il progetto cerca di inserirsi nell’area rispettando la presenza vegetativa esistente ed integrandola, negli spazi pubblici di quartiere, con spazi verdi che favoriscano la socializzazione tra gli abitanti e le attività. Gli edifici si inseriscono assecondando la presenza delle alberature e il dislivello naturale (3m), attraverso lievi pendenze, in modo tale che i percorsi ciclo-pedonali permettano di raggiungere le aree di aggregazione, poste a livelli differenti.

In particolare, le infrastrutture verdi sono costituite da:

L’”Area Benessere”, accesso al lotto (+0,60m), è costituita da un’area verde attrezzata per l’attività fisica, caratterizzata da prato regolare, pavimentazione in ghiaia e in materiale gommato per lo sport, arricchita dalle alberature esistenti;

La “Piazza Verde” centrale, posta a quota -2,40 m, che alterna aree verdi arricchite dalle alberature e dai cespugli già presenti, con sentieri e spazi pavimentati in ghiaia o mattonelle drenanti. Lo spazio è attraversato da un ruscello che, oltre a consentirne il raffrescamento, funge da trasporto delle acque, in cui l’acqua verrà poi raccolta nella cisterna principale per l’irrigazione;

L’area dedicata a frutteto e orti, posta su un declivio (da +0,60m a -2,40m), realizzata integrando i noccioleti già presenti nel lotto, con orti e altri alberi da frutto, come agrumi e albicocchi;

I tetti-verdi, presenti sugli edifici dei senzatetto e delle famiglie, caratterizzati da vegetazione estensiva come lavanda ed erbe aromatiche tipiche della macchia mediterranea o piante grasse sormontate da pannelli solari e fotovoltaici;

Gli orti presenti sulle coperture, all’aperto (casa per gli anziani) o all’interno di serre (eco-stazione e casa per gli anziani).

Particolare attenzione è stata posta nell’inserimento di superfici dedicate alla coltivazione di frutta e ortaggi, che contribuiranno al sostentamento alimentare ed economico della comunità del nuovo quartiere. Saranno infatti gli abitanti stessi del quartiere, con l’aiuto di eventuali volontari esterni, ad occuparsi direttamente della gestione e manutenzione dei giardini, degli orti e dei frutteti. Si cerca in questo modo di instaurare un rapporto di collaborazione e fiducia tra gli abitanti dell’area, oltre che aiutare a reintegrare nella società coloro che hanno maggiori difficoltà, imparando a convivere, condividere e lavorare per il bene proprio e di tutti.


INFRASTRUTTURE BLU _ Il progetto affronta il tema della gestione e del riuso delle acque attraverso 2 sistemi. Il primo riguarda le acque meteoriche, raccolte per evitare episodi di allagamento, nel quartiere e nelle aree limitrofe, e per essere poi riutilizzate nell’irrigazione dei numerosi spazi verdi presenti nel lotto. Il secondo sistema gestisce la depurazione delle acque nere e grigie prodotte negli edifici, cercando di ridurre al minimo gli sprechi.

Per le acque meteoriche l’intervento prevede:

pavimentazioni permeabili all’acqua come mattonelle auto-bloccanti, ghiaia e sentieri naturali, nelle nuove aree-ciclopedonali e in sostituzione delle superfici asfaltate esistenti nelle aree carrabili;

coperture degli edifici permeabili all’acqua e la raccolta attraverso canalizzazioni delle acque provenienti dalle coperture delle serre;

bioswales, nei parcheggi e lungo i percorsi principali, che raccolgano e depurano naturalmente l’acqua meteorica, oltre a garantire il raffrescamento delle aree pavimentate durante le giornate estive più afose (raffrescamento adiabatico);

canali sotterranei che convoglino l’acqua proveniente dalle superfici drenanti e dalle bioswales verso cisterne di raccolta;

un ruscello a cielo aperto all’interno della piazza principale del quartiere che oltre a raffrescare l’area nei periodi caldi convoglia le acque verso il rain garden, pronto a raccogliere tutta l’acqua in eccesso durante i mesi di alta piovosità.

L’acqua raccolta, è utilizzata per irrigare le aree naturali esistenti, e i nuovi spazi verdi di quartiere presenti a terra e in copertura.

Ogni edificio del quartiere è dotato di un sistema per il recupero delle acque. Il sistema si compone di colonne di distribuzione e di scarico separate per le acque grigie e nere, e di tecnologie per lo stoccaggio, la depurazione ed il riuso delle stesse, in particolare:

le acque grigie (lavandini, docce, ecc.) vengono raccolte e depurate attraverso un sistema a cisterne SBR, scelte per il loro funzionamento semplice, le ridotte dimensioni, l’assenza di cattivi odori e la possibilità di essere inserite nei locali tecnici degli edifici, senza necessità di essere interrate. Esse depurano le acque provenienti dalle attività domestiche grazie ad un trattamento in diversi stadi e in maniera ciclica: filtrazione, che elimina i materiali più grossolani; trattamento biologico, con il funzionamento a “batch”, fasi di ossidazione e sedimentazione all'interno del medesimo comparto ad intervalli automaticamente stabiliti tramite una centralina di controllo. Le acque grigie vengono reimpiegate nelle lavatrici ed in particolare negli scarichi domestici, diventando quindi acque nere.

le acque nere, invece, verranno trattate attraverso un sistema di fitodepurazione a flusso verticale, che si articola in una fase di pre-trattamento del refluo (Fosse Imhoff, che attraverso processi biologici e di sedimentazione dei fanghi, purificano le acque nere) e una fase biologica naturale ad opera di un sistema di fitodepurazione costituito da bacini, a tenuta stagna, riempiti con materiale inerte e che presentano una copertura superficiale vegetale costituita da macrofite. L’utilizzo delle piante per la depurazione delle acque permette di integrare perfettamente questo sistema all’interno delle piazze verdi del quartiere. L’acqua depurata viene utilizzata per l’irrigazione delle aree verdi e delle zone coltivate (orti, alberi da frutto).

SISTEMA ENERGETICO _ La principale fonte rinnovabile presente nel territorio della città di Roma è il Sol, ne segue un concept energetico del progetto che riguarda principalmente l’utilizzo dell’energia solare per la produzione di energia elettrica e termica, grazie all’inserimento di pannelli fotovoltaici e solari e di vetri fotovoltaici sulle coperture o sulle facciate degli edifici. I pannelli fotovoltaici sono stati impiegati per soddisfare sia il fabbisogno energetico degli edifici, che quello delle forniture elettriche presenti negli spazi pubblici. Negli edifici sono state utilizzate pompe di calore elettriche aria-aria o aria-acqua abbinate a collettori solari termici piani per la produzione di acqua calda sanitaria, associate prevalentemente ad un sistema di distribuzione in pannelli radianti a parete, a soffitto o a pavimento da utilizzare sia per il riscaldamento invernale che per il raffrescamento estivo.

pensiline fotovoltaiche nei parcheggi per immagazzinare l’energia elettrica e utilizzarla per ricaricare bici e veicoli elettrici;

lampioni alti per illuminare i percorsi, dotati di pannello fotovoltaico individuale;

illuminazione degli spazi esterni a pavimento, a basso consumo, alimentata dai pannelli fotovoltaici in esubero degli edifici.


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