In Calabria, dove i resti più antichi sono riscontrabili nei siti archeologici di Vibo, Reggio e Locri, la terra cruda è stata utilizzata indifferentemente nelle costruzioni rurali e nell’edilizia urbana. Si tratta di un patrimonio degno di grande considerazione; sino alla metà del 1900 continuava ad essere vivo, esprimendo identità tradizionali in ambito autoctono e, in seguito, essendo molto sensibile ai mutamenti della società, si è avviato sempre più verso forme di abbandoni e di erosione. Oggi si avverte la necessità improrogabile di avviare programmi di sviluppo culturale e territoriale con azioni di salvaguardia e riproposizione di antichi tratti identitari prima della loro definitiva cancellazione. L’obiettivo consiste nella valorizzazione e rivivificazione dei luoghi a favore di nuove generazioni di residenti in eco – villaggi, punti focali del territorio, senza rinunciare a tecnologie e materiali contemporanei ma senza un uso esasperato della modernità.
Terra antica nuove identità
Calabria, ritrovare la modernità delle architetture di terra
di Rosario Chimim, Merel Meijer
Articolo completo si trova nell'edizione 117 del 2019 alle pagine 56-59.