Terra preta, ossia terra nera, deriva dall’espressione portoghese “terra preta do índio” ed è un substrato del sottosuolo tipico del bacino amazzonico risalente all’epoca precolombiana che si distingue per il colore scuro e l’alto grado di fertilità dovuto alla presenza di materiale organico e carbone vegetale. Tra i pionieri che hanno studiato le possibili applicazioni della moderna terra preta, in ambito agricolo e per la depurazione di aree inquinate, ci sono Haiko Pieplow, Alfons Krieger e Joachim Boettcher. Quest’ultimo, insieme a Jörg Weber ha fondato Palaterra, un’azienda innovativa con sede nel distretto Renania Palatinato che produce la nuova terra preta . L’aspetto più interessante di questo tipo di produzione tuttavia sta nella possibilità di essere integrata in un sistema a emissioni zero che comprende oltre al riciclo dei rifiuti e alla produzione di cibo, anche la generazione di energia e di acqua potabile.
Terra preta de índio
L’oro nero dell’Amazzonia
di Cinzia Antonuccio
Articolo completo si trova nell'edizione 94 del 2015 alle pagine 58 - 65.