Uno delle principali paradossi, che caratterizzano lo sviluppo economico, risiede nel consumo di suolo e nella distruzione delle foreste. Da una parte consumiamo suolo agrario per costruire volumi edilizi, dall’altro abbiamo bisogno di suoli agrari per sfamare il pianeta e quindi deforestiamo. Tra le più drammatiche espressioni di questa tendenza possiamo annoverare il tasso di deforestazione in Amazzonia ed il consumo di suolo in Italia. Tra agosto 2018 e luglio 2019 in Amazzonia sono stati distrutti 9.762 chilometri quadrati di foresta, una superficie equivalente a quella dell’isola di Cipro. Venendo al nostro Paese invece, secondo il rapporto dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) presentato a luglio di quest’anno, nel 2019 la cementificazione in Italia ha consumato 57 milioni di metri quadrati di suolo, al ritmo di 2mq al secondo. Salvatore Settis, nel suo libro “Paesaggio Costituzione cemento, la battaglia per l’ambiente contro il degrado civile”, pone l’accento sul fatto che al degrado ambientale corrisponde lo smarrimento del senso dell’identità e dell’appartenenza alla comunità.
La fabbrica dell'aria
Nel futuro foreste-giardino contro l’inquinamento delle città
di Salvatore Cusumano
Articolo completo si trova nell'edizione 124 del 2020 alle pagine 18-23.