La consuetudine di utilizzare la pietra come materiale da costruzione ha radici molto profonde nella cultura pugliese. In questo aspro e singolare territorio, la ricchezza di contrasti e di colori si riflette nella stessa varietà delle rocce che presentano caratteristiche cromatiche, tessiturali e tecniche molto diverse. Dalle cave paleolitiche di selce sul Gargano al Barocco leccese, dai muretti a secco ai trulli, dalle masserie ai castelli e alle costruzioni a pignon, l'utilizzo della pietra ha consentito all’attività antropica di realizzarsi in stretto connubio con il paesaggio naturale. Qui il mondo litico è un organismo vivo. Ogni sasso è potenzialmente un “betilo”, un luogo in cui dimora una divinità, un’abitazione provvisoria o simbolica dello spirito. Attraverso “l’alchimia edilizia” che opera la metamorfosi di un elemento vitale, estetica e funzionalità appaiono emanazioni dirette delle caratteristiche uniche della pietra lavorata.
Archi e cupole d’avanguardia
Regionalismo ed innovazione rilanciano l’architettura di pietra in Puglia
di Salvatore Cusumano, Monica C. Carmen
Articolo completo si trova nell'edizione 127 del 2021 alle pagine 12-19.