Per essere degna delle necessità future, una città non può contenere “forme razionali”, ma solo forme vive evolute, complesse e quindi umane, puntando non a una griglia urbana, ma diversificando forme, caratteri e usi, disposti a grappolo. La crescita delle città è solo illusoria e solo le basse tecnologie creeranno dei nuovi esempi positivi e meglio distribuiti. Puntando al 2060, vogliamo mettere i primi passi in un nuovo territorio, grazie alla partecipazione di gruppi misti e alla rivoluzione della bassa tecnologia.
Progettare la normalità - Bioarchitettura Quotidiana - Riumanizzare e civilizzare l'urbano - Atti della Convention Internazionale 2013 – Sodalizio con la natura
La tecnica a servizio dell’umanità
di Lucien Kroll
Articolo completo si trova nell'edizione 83 del 2013 alle pagine 72 - 77.