Ripuliscono il parco del lago Bullicante dai rifiuti, attivisti e volontari identificati e denunciati

Dopo l'intervento del personale di Roma Natura, l'area è stata messa sotto sequestro. Gli attivisti dell'ex Snia e del comitato di quartiere Prenestino Pigneto: "Siamo sconcertati. Puniti per aver risanato un luogo mai bonificato dalle amministrazioni che volevamo restituire ai cittadini"

Da oltre due anni montagne di rifiuti erano lasciate abbandonate nell'area dell'ex Snia, a poche centinaia di metri, dall'oasi e dal lago Bullicante, un miracolo naturale, nato dal blocco della grande speculazione edilizia al Prenestino. Da alcuni giorni attivisti e volontari del quartiere hanno preso pale e carriole, affittando anche mezzi meccanici a proprie spese, per ripulire l'area e dare una risposta concreta alla mancata bonifica del parco mai realizzata dagli enti competenti. Ma l'azione di cittadinanza attiva è stata bloccata da quella stessa burocrazia che non è mai intervenuta prima. Ieri mattina, infatti, mentre i volontari erano al lavoro sono stati fermati, identificati e denunciati dal personale dell'Ente Roma Natura che ha poi posto tutta l'area sotto sequestro, considerandola al pari di una discarica abusiva: quella che in realtà i cittadini stavano cercando di eliminare.

"C'era la volontà di risolvere il problema di quei rifiuti, lasciati dopo l'abbattimento di una baraccopoli, nel rispetto delle norme e della tutela ambientale, visto la vicinanza del monumento naturale rappresentato dal lago Bullicante. Era in programma anche un sopralluogo per elaborare scheda tecnica propedeutica alla bonifica da parte di Ama, fermo restando il nulla osta di Roma Natura - spiegano gli attivisti del Forum Parco delle Energie, del Comitato di Quartiere e del Centro sociale ex Snia - questa soluzione voleva essere un ulteriore passo in avanti per il recupero dell'area. Un obiettivo che portiamo avanti da anni nonostante i ritardi della politica e il disinteresse delle varie amministrazioni". Una battaglia che non si ferma. "Il prossimo venerdì 4 marzo saremo mobilitati sotto la sede del Demanio - aggiungono i comitati - per chiedere conto del ritardo nel riconoscimento delle acque del lago come acque demaniali, una tutela che aprirebbe la strada alle altre istruttorie di tutela a partire dall'allargamento del perimento del monumento naturale, fermo da mesi nelle stanze della Regione Lazio, nonostante le dichiarazioni a favore dello stesso presidente Zingaretti".

Il blitz contro i volontari ha creato sconcerto ed è apparso come una beffa che si aggiunge ai danni dovuti ai ritardi dell'ente pubblico. "Quanto successo ci ha lasciato basiti e spiazzati - incalzono gli attivisti - Un anno fa, abbiamo denunciato gli interventi dei costruttori Pulcini che avevano sbancato tre ettari di verde selvatico senza autorizzazioni. Allora non era accaduto nulla e i lavori erano andati avanti. Oggi invece si è voluto colpire quei cittadini e volontari il cui unico scopo è quello di tutelare e allargare uno spazio verde, il parco della Snia con il suo lago, che è un bene comune di tutto il quartiere e di tutta la città".

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