Tempi di svolta per la riconversione ecologica dei territori

Roma, 23.11.21

Organizzata dalla Fondazione Italiana per la Bioarchitettura® al fine di dare concretezza ai postulati e alle proposte dell’APPELLO PER LA CONVERSIONE ECOLOGICA DEI TERRITORI la conferenza stampa ha ospitato media, firmatari e sostenitori tra cui Massimo Sessa Presidente del Consiglio Superiore dei LLPP, Sabrina Alfonsi, assessore all’ambiente in Campidoglio, Filomena Maggino, presidente dell’associazione AIQUAV; Alfonso Cauteruccio, Greenaccord onlus; Maria Maranò, Legambiente; Franco Gallerano, Dipartimento di ingegneria dell’Università La Sapienza; Beatrice Fumarola, IN-Arch; Roberto Paura, Italian Institute for the Future; Roberto Zalambani, Unaga e Maria Assunta Vitelli di Azzero CO2. Gli onori di casa li ha fatti il presidente del gruppo misto della Camera, Manfred Schullian.

L’Appello per la riconversione ecologica dei territori - diffuso da “Le Carré Bleu, feuille internationale d’architecture” con l’”instant magazine luglio 2021” francese/inglese/italiano e da “Bioarchitettura/ Abitare la terra” sul n. 129 e redatto in collaborazione con la Fondazione Italiana per la Bioarchitettura e altri 12 soggetti di rilevanza nazionale e internazionale - è teso a definire una strategia di azione mirata a favorire la capacità di adattamento del territorio nazionale alle, ormai inevitabili, conseguenze dei cambiamenti climatici.

“Dobbiamo essere consapevoli dell’emergenza in cui viviamo. Ogni minuto che passa, andando avanti così, diminuisce la nostra possibilità di azione e di manovra. (…) Oggi nel pieno della crisi ambientale e virale abbiamo l’opportunità di ribaltare la situazione. Rigenerare il bene comune deve essere un impegno di ciascuno di noi. La transizione ecologica catalizzata dalla pandemia ambientale e virale deve prevedere anziché la crescita del PIL l’investimento dei finanziamenti nella rigenerazione della terra, promuovere le attivitá artigianali e la trasformazione dei prodotti agricoli e dei rifiuti per generare humus e per catturare e immagazzinare il carbonio. La questione più importante ora è produrre enrgie CO2 free e avviare il processo di una programmazione strutturata sostenibile e durevole.”. Queste le parole della prof.ssa Wittfrida Mitterer, Presidente della Fondazione Italiana per la Bioarchitettura® e Direttrice del Master Bioarchitettura-CasaClima. Certificazione e Consulenza Energetico-ambientale dell’Università Lumsa di Roma. Dello stesso avviso Filomena Maggino: “Non dobbiamo valutare attraverso la crescita del PIL ma attraverso i 130 indicatori di Benessere Sostenibile per vivere e non sopravvivere”.

Allo stesso tavolo l’arch. Massimo Pica Ciamarra, vicepresidente della Fondazione Bioarchitettura e direttore de “Le Carré Bleu, feuille internationale d’architecture”. L’architetto, da anni impegnato nell’alfabetizzazione ecologica e nella promozione di strumenti legislativi di orientamento, ha spiegato che “Il nostro compito (degli architetti) non è quello di creare edifici belli, noi abbiamo bisogno di ragionare sulle relazioni, sulla qualità degli ambienti di vita. (…) . Vent’anni fa, parlando di sostenibilità, era importante affermare che “la sostenibilità sostiene l’architettura”; può farlo. Oggi il grido deve esere inverso “l’architettura sostiene la sostenibilità “, può e deve farlo.

Alfonso Cauteruccio, rivolgendosi ai media: “Serve avere una nuova consapevolezza per la conversione ecologica (…) di cui la stampa è portatrice sana”; allo stesso modo, Maria Maranò sottolinea l’importanza della stampa nel suo ruolo d’influenza dell’opinione pubblica.

Serve, quindi un intervento olistico sul benessere dei territori e dei suoi abitanti, come ha detto Maria Assunta Vitelli: “…intervenire sulla rigenerazione delle piazze, condensatori sociali, per non ridursi ad avere solo edifici intelligenti in città stupide”.

www.bioarchitettura.org

https://webtv.camera.it/evento/19478


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