Scopello, posto tra la vallata che porta a Castellamare e la costa e le montagne dello Zingaro, era fino a pochi decenni fa, un vero e proprio villaggio di frontiera: il borgo era di poche case e si sviluppava attorno al più grande baglio di Sicilia (Baglio Isonzo ora Real Sito Borbonico). Il parco rupestre Re Ferdinando di Scopello si sviluppa su terrazzamenti per circa un ettaro e vi si accede dalla corte del Baglio e dall’appartamento del Re. La scena del parco è arricchita da segni simboli ironicamente chiamati opere di ScartArt (pezzi di tronco d’albero dalle forme bizzarre). Il Baglio di Scopello, ora recuperato come abitazione, si lega al paesaggio in una riscrittura bioarchitettonica, ma il Parco rupestre di Re Ferdinando è solo un momento del sistema paesaggistico integrato di Scopello, in parte esistente e in parte ancora da scoprire. L’intero sistema dovrebbe comprendere il Borgo, la Tonnara, la Riserva dello Zingaro, Monte Sparagio.
Bellezza del luogo paesaggio dell'anima
Il parco rupestre Re Ferdinando di Scopello
di Tullio Sirchia
Articolo completo si trova nell'edizione 111 del 2018 alle pagine 52 - 65.