La contrada Martincelli si trova nell’estrema Valsugana orientale, nel comune di Grigno (Trento). Qui nel maggio del 1866 venne fissato il confine tra l’impero d’Austria e il giovanissimo Regno d’Italia. Territorio storicamente dedito all’agricoltura, era caratterizzato da filari di gelsi, vigneti terrazzati e coltivazioni di tabacco. Ogni famiglia era quasi autosufficiente nella produzione di materie prime quali cereali, salumi e formaggi. L’edificio tipico di questa tradizione contadina trentina viene denominato “maso”; lo stile architettonico dipende dalla zona in cui si trova e così anche l’impiego dei materiali da costruzione che il territorio offre, pietra e/o legno; la caratteristica comune di ogni maso è quella di avere, sotto lo stesso tetto, la casa per la famiglia e la stalla per gli animali.
Proprio sull’antico confine di Martincelli un antico maso della tradizione locale è stato recentemente restaurato e rifunzionalizzato con la logica di utilizzare esclusivamente materiali naturali e di recupero. Difficile risalire alla storia dell’edificio e ai primi proprietari che lo costruirono. L’incisione presente sulla chiave di volta del portone d’ingresso daterebbe la costruzione al 1720 ma l’edificio è stato più volte rimaneggiato ed il corpo più antico sembra appartenere alla metà del 1600. Il Maso Calchèra San Giorgio, visibile percorrendo la strada statale 47 della Valsugana, si fa notare, oltre che per la sua posizione rialzata rispetto al resto del paese, anche per la sua architettura storica rurale e per gli scuri dal colore rosso e bianco, a ricordare l’antica appartenenza all’impero. Sviluppato su tre piani: un piano seminterrato con le aperture scandite da un porticato ad archi, il piano primo a cui si accede dalla strada sul retro e l’ultimo piano mansardato.