Trentacinque anni fa Joachim Eble, fondatore dello studio “Eble Architektur” con sedi a Tubinga e Berlino, posava la prima pietra di quello che sarebbe diventato il primo quartiere bioecologico al mondo: 13.000 mq, 9 edifici, 111 alloggi da 39 a 110 mq, 2 negozi, aree attrezzate coperte e all'aperto per attività comuni. Già dagli anni '70 la Germania guardava con attenzione ai temi del risanamento ambientale applicandoli alle sue politiche abitative. In questo contesto culturale e politico non stupisce quindi che la richiesta di progettare un insediamento residenziale ecologico e capace di garantire un alto livello di qualità della vita ai futuri abitanti, arrivasse dallo stesso costruttore, il direttore della società “Assicurazioni Karlsruhe”.
Le radici della bioarchitettura
Siedlung Schafbrühl, il quartiere che ha inaugurato un’epoca
di Laura Viviana Paladino
Articolo completo si trova nell'edizione 118 del 2019 alle pagine 26-31.