La sala polivalente prende il nome del fondatore, morto nel 1981, ed è destinata ad accogliere le attività collegate alla vita ed alle necessità dei Nomadelfi. La sala, infatti, oltre che luogo di culto, è destinata ad ospitare convegni, riunioni, celebrazioni, eventi musicali e teatrali come le famose “Serate di Nomadelfia”, spettacolo di balli e danze, interpretato dai ragazzi e dalle ragazze della Comunità che lì risiedevano e rappresentato ogni anno in varie località italiane per far conoscere il messaggio di Don Zeno. Per questo motivo e per l’importante funzione assegnata a questi spettacoli, il padre fondatore aveva sempre sognato di poter realizzare a Nomadelfia un teatro tenda per dare una sede più stabile alle “Serate” e poter ospitare, all’interno della Comunità, eventi e manifestazioni. Il linguaggio architettonico adottato nella progettazione si ricollega alla tradizione, cioè, alle strutture circolari o semicircolari, quasi sempre temporanee e mobili, che hanno ospitato, fino a pochi anni fa, le “Serate” e gli eventi più significativi della Comunità. La sala Don Zeno è articolata in due semicerchi, uno più ampio ed uno più piccolo, collegati da una parte centrale rettilinea e con due emergenze laterali a “torrino”. Il primo emiciclo contiene le gradinate e l’ingresso principale, il secondo il palco e la sagrestia, la parte centrale include i servizi e la zona per il pubblico, per un totale di circa 900 mq e 5.000 mc. La capienza stimata della sala è quantificata in 500/600 persone. Il palco, che durante le funzioni religiose ospita l’altare, è sollevato dal pavimento cm. 80 ed è racchiuso tra due rampe che conducono ai magazzini interrati.
SALA POLIVALENTE DON ZENO
L’albero della vita
di Gino Daviddi
Articolo completo si trova nell'edizione 143 del 2024 alle pagine 38-43.