LA “CITTÀ CHE LEGGE”

La biblioteca di Tavarnelle, Firenze

Le biblioteche sono creatrici di comunità, raggiungono in modo proattivo nuovi pubblici e utilizzano un ascolto efficace per sostenere la progettazione di servizi che soddisfino le esigenze locali e contribuiscano a migliorare la qualità della vita. Il pubblico ha fiducia nella propria biblioteca e, in cambio, la biblioteca pubblica ambisce a mantenere informata e consapevole la propria comunità in modo dinamico. La lettura genera un impatto positivo “nell’influenzare la qualità della vita individuale e collettiva”. La comunità di Barberino Tavarnelle ne è convinta, tanto da meritare il riconoscimento di “Città che legge”. L’amore per la parola scritta ha portato alla sottoscrizione del “Patto per la lettura” (2022) e tanti sono gli eventi e i servizi che il Comune continua a mettere in atto per coltivare i preziosi valori sociali che ruotano attorno al tema. Tale politica culturale costituisce la cornice in cui s’inserisce il restauro del Palazzo del Consiglio, prospiciente Piazza Matteotti. L’intervento, progettato dall’architetto Luigi Ulivieri insieme con il team di specialisti che lo ha affiancato, trasforma il palazzo in biblioteca comunale, dal carattere multifunzionale. Qui, integrata e innovata, rinasce la Biblioteca “Ernesto Balducci”.

La riconversione porta il Palazzo a ricoprire il ruolo di “Cuore delle Storie”. La nuova pagina della vita cittadina viene scritta in sintonia con la piazza antistante, creando un fulcro solidale. L’impianto architettonico si inserisce nella preesistenza muovendosi su un doppio binario, fondato sulla regola dell’interscambio. L’intervento di restauro accoglie eredità identitarie rilevanti, traghettandole verso una nuova dimensione, dove la Storia e il Futuro dialogano fittamente. Il progetto recupera in maniera raffinata la specificità della memoria locale, le stratificazioni nascoste; in sinergia, reinventa lo spazio secondo le più avanzate prospettive inerenti le biblioteche dell’era digitale. I concetti e i nodi culturali sottesi sono di valore ampio e trasversale. Memoria e progettazione interagiscono, strette nella convinzione che attività culturali e artistiche, intese nello specifico ad uso sociale collettivo, costituiscono motore per la crescita, il benessere, la creatività e l’innovazione. 

Articolo completo si trova nell'edizione 144 del 2024 alle pagine 14-29.

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