Noi come “Bioarchitettura” dobbiamo oggi trasferire parte del nostro potenziale conoscitivo dalla pura e semplice bioarchitettura allo studio delle conseguenze di un’antropizzazione sempre meno sostenibile e delle reciproche influenze tra l’ambiente e l’uomo che vi è insediato. In questa direzione molto abbiamo fatto, prima insieme a Ugo, Sasso e adesso con la “Fondazione di Bioarchitettura e Antropizzazione Sostenibile dell’Ambiente”. Antropizzazione sì, ma sostenibile: il che significa inserire l’uomo in modo che il primo ne tragga il maggior beneficio possibile senza incidere sulle caratteristiche del secondo.
Antropizzazione sostenibile
Nuovi percorsi da individuare
di Luigi Barbatano
Articolo completo si trova nell'edizione 103 del 2017 alle pagine 2 - 3.