La politica energetica deve essere finalizzata alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. L’opzione più efficace consiste in una strategia in tre fasi la cui la riduzione degli sprechi, utilizzando innovazioni tecnologiche che aumentano l’efficienza della trasformazione energetica, diventa un primo e importante aspetto. Il secondo passaggio consiste nella soddisfazione del fabbisogno residuo con fonti rinnovabili: se la sostituzione delle fonti avviene in un contesto di riduzione dei consumi, si abbassa la potenza da installare e il loro costo diventa ammortizzabile in tempi economicamente accettabili. La terza fase consiste nello sviluppo delle fonti rinnovabili in piccoli impianti di proprietà dei consumatori (Prosumer), con vendita dei kilowattora eccedenti, ottimizzando così l’efficienza della produzione energetica. Una politica energetica impostata sulla priorità della riduzione dei consumi alla fonte, a parità di servizi finali mediante un aumento dell’efficienza, riduce le emissioni in tempi brevi e va a vantaggio dei consumatori.
Nuova energia nuova economia meno disuguaglianze
Politica energetica e cambiamenti climatici
di Pallante Maurizio
Articolo completo si trova nell'edizione 112 del 2018 alle pagine 2 - 3.