Il progettomanifesto della Villa Postumana propone un nuovo linguaggio architettonico basato sul concetto di ibridazione. Accompagnata dal “Manifesto dell'architettura postumana” di Leonardo Caffo, la villa dichiara che il mondo non ci appartiene. I recinti spaziali che costruiamo, per quanto impermeabili all'esterno, non scindono il destino della specie umana da quello degli altri viventi.
Partendo dallo studio della Villa Savoye di Le Corbusier, rielaborazione moderna dell'architettura classica, il progetto ne reinterpreta la struttura in chiave di scambio con il terreno su cui sorge: un Partenone che ritorna collina e, viceversa, una collina che si “architetturalizza” per farsi Partenone, realizzando così una figura radicale e disturbante, delicata e potente nello scardinare la nostra certezza di homo faber (unicus).