L’irresistibile attrazione tra retroguardia e greenwashing

Quale futuro per il GRANDE MAXXI

“Il MAXXI si espande, il futuro prende forma” è lo slo gan con cui, sul sito del museo progettato da Zaha Hadid oltre vent’anni fa, si pubblicizza il concorso per il suo ampliamento. Una bella sfida visto che il MAXXI di futuro se ne intende. Ancora oggi, osservando il museo da via Guido Reni (a sud del quadrante del Flaminio) o entrandoci, percorrendo ramificazioni di gallerie che si intersecano, si sfiorano, si allontanano per poi ricongiungersi, quest’Architettura (uno dei rari casi in cui si potrebbe azzardare l’utilizzo della “A” maiuscola) ci coinvolge ed impressiona. Questo tempio delle arti e dell’architettura è stato capace di anticipare un’epoca, di dare forma a una visione del mondo, di mostrarci il futuro. Un futuro di eterogeneità, di molteplicità, di ibridazione, di complessità (da cum‐plexus ovvero “intrecciato insieme”), di relazioni tattili e concettuali. 

Articolo completo si trova nell'edizione 139 del 2023 alle pagine 38-43.

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