Era usanza al mio paese piantare un castagno nel proprio “tancato” il giorno
del battesimo di un figlioccio.
Con questo dono, il padrino stringeva il bambino alla famiglia di colui che lo
aveva battezzato.
Il figlioccio aveva l’obbligo di curarlo per tutta la sua vita raccogliendone i
frutti per l’eternità: infatti questo albero veniva ereditato dalla famiglia
del donato.
Ma un albero di castagno, perché produca frutti, abbisogna di 30 anni di
cure al termine delle quali produrrà almeno due “starelli” di frutto.
Allo stesso modo il sorbo veniva piantato dai giovani il giorno del ricevimento della chiamata alla leva militare e avrebbe prodotto frutti solo dopo
30 anni.
Gli antichi piantavano alberi per i discendenti.
I moderni li tagliano.
I nostri nonni pensavano al nostro futuro così come noi pensiamo al nostro
miserabile presente.
Loro lavoravano per vivere.