Klagenfurt

Il quartiere permeabile, strade, piazze e corti verdi

Capoluogo della Carinzia si trova a 60km dal confine italiano. Fu fondata intorno al 1200 ed ha 800 anni di storia, di leggende, di testimonianze culturali e architettoniche, nonché paesaggistiche da mostrare. A Klagenfurt, tra le piazze Baumbach e Hauptmann-Hermann si trova il quartiere degli optanti denominato Kanaltaler Siedlung, qui si trasferirono molti emigrati provenienti dalla Val Canale, più precisamente da Malborghetto, vicino a Tarvisio, conosciuta perché isola linguistica germanofona. L’intero insediamento denominato anche Waidmannsdorf oggi non occupa più una posizione periferica ma centrica rispetto al nucleo cittadino. Il vecchio quartiere è stato restaurato di recente ed è ora sotto la tutela degli insiemi per la salvaguardia architettonico-paesaggistica. Sei grandi comparti edilizi con ampi atri interni si sviluppano lungo le strade principali: la Siebenhügelstraße, la Kanaltaler e la Obirstraße, verso est vengono lambiti dal lago più grande della Carinzia: il Wörthersee, per essere poi delimitati dal quartiere universitario. Le architetture a due piani si aprono perpendicolari verso la caratteristica piazza trapezoidale intitolata ad uno dei più famosi aviatori tedeschi: Hauptmann Hermann. Tutti i blocchi edilizi lungo la Kanaltalerstrasse hanno sul lato sud gli orti. Molto caratteristica è la Paulinenstrasse perché oltre ad avere maestose alberature storiche e a rappresentare un vero polmone verde, un’oasi urbana, su essa si affacciano palazzi rappresentativi con facciate a diamante e portoni d’entrata particolarmente curati con un linguaggio formale preso in prestito dal neorinascimento. I progettisti probabilmente erano profondi conoscitori del Rinascimento italiano e del suo influsso benefico e armonizzante sulla società. L’edilizia a nord della Kanaltalerstrasse non è solo riservata ad abitazioni, ma vi trovano posto la scuola, l’asilo e gli studi di liberi professionisti.

Articolo completo si trova nell'edizione 142 del 2023 alle pagine 62-65.

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